Non entrerò nel merito della “periodizzazione” dell’allenamento, in funzione della preparazione di una stagione agonistica, di un match o di una gara, ma vorrei soffermarmi su un aspetto talvolta trascurato dagli atleti agonisti, ovvero la sottovalutazione dell’importanza di tenersi in forma nei periodi lontani dalle competizioni.
Quando la competizione è distante nel tempo, ci si può concentrare sull’aspetto tecnico, crescendo e migliorando nelle cose che si conoscono meno. Durante questo periodo si possono elaborare alternative al proprio consueto “gioco”, studiare movimenti nuovi ed, in generale, focalizzando tutta la propria attenzione sugli aspetti in cui si è maggiormente carenti e deboli.
Gli atleti maggiormente evoluti alternano allenamento e riposo con sagacia, mantenendosi sempre almeno moderatamente attivi, in maniera da non veder crollare la condizione fisica ed essere sempre pronti, nel giro di poche settimane, di affrontare una gara o un match.
Senza allenamento per lunghi periodi, la condizione fisica si indebolisce e, da un punto di vista tecnico, si sottrae piuttosto che aggiungere conoscenze.
Diventa impossibile essere disponibili nel breve per gare, tornei o incontri che potrebbero prospettarsi come buone opportunità e, soprattutto, si lascia un grosso “gap” nei confronti di chi segue il proprio percorso con costanza.
Il training quotidiano permette una longevità atletica superiore, oltre al fatto che qualità organiche quali resistenza, forza, ecc, si sviluppano su lunghi periodi e non solo nelle poche settimane che anticipano un appuntamento.
Mantenersi sempre in forma e migliorare, soprattutto quando la prospettiva della gara è ancora lontana. In prossimità della stessa si dovrà lavorare su altri aspetti.