La nostra Accademia non ha un protagonista o due. Non si personalizza su una figura che si staglia sugli altri. La nostra Accademia è ogni singolo individuo, con la sua storia, ben oltre e ben lontano dal piccolo obiettivo di vincere una gara o una lotta. Tutto questo viene dopo, molto dopo. Così come non esiste un atleta che non abbia mai perso, altrettanto non ce ne sarà mai uno che, per un giorno, non assapori la gioia della vittoria.
Sono le piccole storie che rendono grandi i loro protagonisti. E così è stato nella gara di Grappling di Castelletto Ticino.
Giovanni si era iscritto a questa competizione in classe B, dopo aver partecipato al Campionato Italiano ed alla Coppa Italia nella classe C.
Una cintura bianca, formalmente, dovrebbe gareggiare nella D, ma Giovanni ha voluto mettersi in discussione. Due-tre giorni prima gli ho insinuato ilo tarlo di poter concorrere nella A, senza preoccuparsi del risultato finale.
All’atto della formalizzazione delle iscrizioni, per un errore, Giovanni è stato inserito nella B, nella quale era già in finale (avevo sbirciato gli abbinamenti).
In classe A vedevo nomi conosciuti e temibili, per cui, volendo evitare che la sua giornata di gara potesse concludersi in maniera deludente, gli ho chiesto di riflettere con attenzione.
La sua insistenza ha prevalso e, quindi, Giovanni, da bianca, ha partecipato alla classe A, tra cinture marroni già vincitrici di gare di prestigio e cinture viola reduci da piazzamenti ai Campionati Italiani di Grappling.
Giovanni ha perso il primo match ai punti, forse “intimidito” dal valore dell’avversario. Intanto, poco dopo, veniva anche chiamato per lottare in classe B, dove trovava subito il successivo vincitore. Sconfitta di misura anche in questo caso.
Ma il bello doveva ancora venire.
Ritrovato lo spirito giusto, Giovanni si giocava la finale per il 3° posto B in maniera aggressiva e decisa, portando a terra l’avevrsario, controllandolo, passandogli la guardia e finalizzandolo con un armbar. Prova bellissima!
A seguire la finale per l’Oro in classe B e, di nuovo sulla materassina, 5 minuti dopo. In gioco il Bronzo classe A. Ancora grandi stimoli, coraggio ed aggressività gli permettevano di portarsi rapidamente sul 5-0, prima di chiudere con una chiave al ginocchio.
Sono le piccole storie che rendono grandi i protagonisti.
Bravo, Giovanni!