Studiare una disciplina per migliorarne un’altra è utile? Studiare Boxe per migliorare la propria Muay Thai, oppure praticare Judo e Sambo per essere migliori in piedi, o viceversa?
Utile, utilissimo, ma “contestualizzato” o “de-contestualizzato”? Analizziamo. Imparare a boxare meglio per avere pugni migliori nella Muay Thai può servire, ma senza dimenticare che l’impostazione della guardia Thai è completamente differente. Se si vuole boxare meglio si deve allenare la disciplina “in toto”. Fare Boxe. Poi la traslazione dei colpi verso la Muay Thai avverrà in maniera quasi naturale, perchè figlia della completa padronanza della disciplina, che farà “scartare” ciò che è utile da ciò che utile non è. E’ pieno di Campioni del Mondo di Boxe che sono stati anche Campioni di Thai (Sot Chitalada, Samart Payakaroon per dirne un paio), ma questi usavano colpi differenti quando si cimentavano nell’una o nell’altra disciplina.
Fare Judo per migliorare il Bjj sarà inutile, visto che il Judo ha regole differenti ed  alcune delle proiezioni tipiche del Judo espongono ad una delle armi più letali del Jiu Jitsu: lo strangolamento. Idem il Bjj per il Judo: inutile se studiato in maniera fine a se stessa, visto che a terra nel Judo si lotta ormai molto poco.
La Lotta Olimpica insegna potenti atterramenti, ma poi i movimenti al suolo sono completamente contrari a quelli di Bjj (mai schiena a terra).
Il sistema migliore è quindi quello di praticare Lotta, Judo, Bjj, Sambo in maniera totale. Solo così,  come già detto, quando si passerà ad un’altra di queste discipline, si sarà in grado di trasportare i benefici di quanto appreso attraverso il “cross-training”. Cross-training, ecco la parola magica.
Nelle MMA Saint Pierre fa allenamenti collettivi con la squadra canadese di  Lotta Olimpica, fa Boxe con pugili, e così via. Nel BTT dei tempi d’oro si facevano faceva sessioni di Lotta  Libera con lo scopo di schienare l’avversario. Senza contare poi che la miglior Boxe si impara praticandola con un pugile, il miglior Bjj con un lottatore di Jiu Jitsu e via discorrendo.
Questo per chi voglia migliorarsi e, comunque, non  è una regola universale.
All’Abu Dhabi Combat Club, dove mi sono allenato una decina di anni fa, si faceva  infatti in maniera un pò differente: tutti i praticanti di Submission Wrestling, al termine della sessione specifica , trascorrevano circa 15 minuti con Sasha Savko, un  fortissimo Lottatore di Libera  nato in Bielorussia.
15 minuti in cui spiegava una proiezione che andava ripetuta in velocità per un buon numero di volte. Quindi una seconda proiezione ed una terza. Allenante, utile e…quotidiano.
Savko, dal canto suo, si allenava con i Grapplers per apprendere le uscite dalle finalizzazioni (studio che gli permise di ottenere ottimi risultati nei tornei dell’ADCC).
In questo caso si “estraeva” dalla Lotta Olimpica la sola parte di interesse, tralasciando tutto il resto.
Due sistemi, una parola: cross-training, sia esso per Boxe e Thai o per Bjj e Grappling. 
                           
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