A Metamoris 4, Josh Barnett ha finalizzato Dean Lister, a 12 secondi dal termine di una lotta che ha dominato quasi sempre, imponendo una dimensione fisica, ma anche tecnica, decisamente superiori.
Barnett ha vinto con un “neck crank”, quando l’incontro volgeva ormai al termine e Lister era ormai solamente sulla difensiva.
Da “kesagatame”, Barnett, che ha praticato principalmente Catch Wrestling, ha piazzato una cervicale sulla quale Lister ha battuto.
La tecnica di Barnett, che nel 2009 andò al Mondiale no-gi di Jiu Jitsu e vinse il titolo, schiacciando tutti con attacchi ai piedi e che, in un’altra occasione, mise il gi per la prima volta e, contro un paio di avversari titolati a livello mondiale, ne azzoppò uno e venne dato sconfitto nel secondo, in maniera completamente ingiusta, apre interrogativi su quanto limitare un regolamento lo renda meno efficace.
Lo stesso Lister, ospite da noi più volte, è solito dire: “Se limiti il tuo stile, forse lo rendi più bello e pulito, ma lo indebolisci”.
La deriva del Jiu Jitsu è quella di evitare le cervicali ed, addirittura, di incrociare sulla gamba esterna, in caso di leglock, rendendo molto complicato chiudere una finalizzazione di quel tipo.
Io credo che un lottatore di alto livello debba potersi esprimere attraverso tutto il proprio repertorio. 
Parlo dei Campioni, ovviamente, e non di chi voglia fare una gara ed andare a lavoro il giorno successivo. E, comunque, ritengo che tutto il repertorio tecnico vada trasmesso ed acquisito.
Ma, ancora una volta, lo stile poco ortodosso di Barnett ha avuto la meglio. Forse è un caso, visto che all’ADCC vincono quasi sempre lottatori di Jiu Jitsu (che lottano peraltro con altri lottatori di Jiu Jitsu), ma è il caso di riflettere. 
Almeno per me.

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