Erno ha perso per ferita alla seconda ripresa. Questo è l’esito ed il risultato finale. E’ un luogo comune dire che chi vince ha sempre ragione, ma è anche una verità.
Nel primo round Erno ha portato a terra l’avversario 4 volte e chi vedrà il video potrà giudicare se non fosse attivo al suolo. Ha dominato tutto il round e, a gong suonato, ha preso un colpo che comunque non gli ha impedito di continuare nella ripresa seguente (non ho capito però se Kotarlic sia stato richiamato ufficialmente).
Stessa storia nel secondo round, nel quale ai take down di Erno faceva seguito l’immediata azione arbitrale, che rimetteva in piedi i fighters.
Al terzo minuto, anche stancato e frustrato dai continui stand up arbitrali, Erno è rimasto ferito in uno scambio e, pochi secondi dopo, il medico ha sancito l’impossibilità di continuare “perchè sanguinava dall’orecchio”.
Ora vorrei precisare alcuni aspetti.
Innanzitutto faccio i complimenti a Filip Kotarlic, che non ha rubato nulla e se l’è giocata fino in fondo, da vero fighter. Se qualcosa non è andata come doveva, la colpa non è sua. Lui ha combattuto e fatto il suo dovere.
Aggiungo però che il Ground and Pound da dentro la guardia è una azione ormai diffusa e consolidata, che se portata con continuità fiacca decisamente chi sta sotto, soprattutto se questi è uno striker ed ha quindi meno capacità difensive di un lottatore di Jiu Jitsu, ad esempio. I colpi aprono varchi per il passaggio di guardia, che è una azione che può richiedere anche del tempo per essere compiuta.
Se si blocca l’attività dopo 10 secondi non si dà minimamente il tempo a chi è in posizione dominante (nelle MMA stare sopra è un vantaggio), di poter terminare e completare la propria azione. Erno portava colpi sotto e sopra, nella stessa dinamica con la quale ha messo ko Suarez due settimane fa, seppur da dentro la guardia, e nello stesso modo in cui ha battuto Vettori a Milano in the Cage, l’anno scorso, in uno dei match più belli della serata. La strategia preparata era quella: colpire sotto e sopra. I colpi erano efficaci, tant’è che Kotarlic non riusciva mai a bloccare l’azione. Ovviamente se ci sono 5-10 secondi di pausa non si può considerare un fighter passivo, ma, forse, si potrebbe anche pensare che stia organizzando un’altra azione. Un pò come se nella boxe o nella Thai, dopo 20″ di studio, l’arbitro cominciasse a sanzionare gli atleti. Se poi per Ground and Pound si considera solo il colpire dalla monta, allora siamo fuori binario.
Mi rincuora che moltissimi fighters ed addetti ai lavori siano venuti da me, confermandomi che il match sembrava Shoot-Boxe e non MMA.
Capitolo ferita.
Fermo restando che l’ufficiale sanitario agisce a tutela di chi combatte, mi domando: ma non poteva sciacquare la ferita e pulirla del sangue? Si sarebbe accorto che questa consisteva in un taglietto del padiglione auricolare, che ha smesso di sanguinare 1 minuto dopo il termine del match. Ho fatto presente che si trattava di un taglio della parte carnosa dell’orecchio, ma nessuno mi ha ascoltato. Un orecchio che sanguina dall’interno non permette nemmeno di stare in piedi (e non sono un medico).
In definitiva tutti hanno visto il bel match che ha fatto Erno, che ha dato spettacolo in tutte le fasi dell’incontro, un incontro che stava vincendo chiaramente ed in cui ha tenuto i colpi del suo avversario, che ha dimostrato coraggio e resistenza.
Tutto ciò non intacca minimamente il valore di Erno, che si è preparato ed ha combattuto da vero guerriero.
Ribadisco i miei complimenti a Kotarlic, con il quale Erno ha dato vita ad una bella lotta, ma qualcosa non è filato per il verso giusto ieri sera.