Giovanni De Carolis difenderà il titolo dei Supermedi WBA Sabato prossimo, a Potsdam, in Germania, dove affronterà Zeuge, nella rivincita dell’incontro dell’estate scrsa, che finì pari e permise al pugile romano di mantenere la cintura.
De Carolis, che è stato nostro ospite il 10 Settembre, è una persona umile, che si prepara duramente per combattere, sia sul ring, sia nella preparazione fisica.
Ha colpito per la semplicità e per l’essere lontano dall’icona del campione sopra le righe.
L’incontro in programma, “offre il destro”, è il caso di dirlo, per una osservazione, relativa proprio a quell’appuntamento.
In quella occasione eravamo in 40 a partecipare all’allenamento. Un ottimo numero. Ma, se si pensa che De Carolis è l’unico campione italiano che detenga un titolo mondiale, i numeri dovrebbero essere stati tripli.
E’ segno di un chiaro declino del movimento pugilistico, come di tanti altri sport da combattimento, i cui appassionati e praticanti lamentano, spesso senza alcuna ragione, la mancanza di visibilità di ciò che fanno, su giornali e tv, salvo poi essere loro stessi a disertare gli appuntamenti che contano.
Senza il supporto di chi FA lo sport, si potrà mai sperare che siano gli altri ad interessarsene? Se uno sport muove poche persone e, soprattutto, non muove gli “addetti ai lavori”, spesso divisi da invidie e guerre di cortile, si potrà mai credere che i media si interesseranno ad esso?
Direi di no. 
Ed è ciò che sta accadendo al pugilato.
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