Floyd Mayweather, come da pronostico, si è portato a casa la vittoria con Pacquiao, al termine di 12 riprese che hanno dimostrato quanto, questo match, dovesse essere disputato almeno 5 anni fa, quando entrambi erano all’apice delle rispettive carriere.
Ci sarebbe stato un giro di denaro nettamente inferiore, ma entrambi avrebbero offerto uno spettacolo di livello superiore.
Mayweather ha vinto grazie al tempismo ed ai riflessi, che gli hanno permesso di organizzare una difesa che, piaccia o non piaccia, è stata orchestrata con una maestria ed una classe straordinarie.
L’americano ha più classe e talento di Pacquiao e lo ha dimostrato sul ring.
Pacman ha trovato la misura molto raramente, mai capitalizzando la sua superiore velocità di braccia, elusa proprio dalla capacità di prendere il tempo e di entrare di rimessa, tenendo con abilità la distanza.
Il filippino è andato spesso a vuoto e non è quasi mai riuscito a tagliare la strada a Mayweather, che usciva dalle corde sempre a sinistra, fuori dal gancio sinistro, l’arma più pericolosa di Pacquiao.
Il match è stato molto tattico e lo stesso Pacquiao non ha dato fuoco alle ceneri, rinunciando alla ferocia che lo ha reso celebre e di successo.
A parte un verdetto, che ha dato otto punti di vantaggio a Mayweather, sono d’accordo con gli altri due giudici, che hanno visto 116/112 per il pugile americano.
Un match molto atteso, che ha mosso un giro di denaro di oltre 500 milioni di dollari.
Ma forse, oggi, la Boxe ha ritrovato la sua popolarità, anche attraverso un incontro poco esaltante e senza grandi spunti.