Lo Sport, interpretato nella maniera più impegnativa, ovvero l’agonismo, richiede una dedizione, una presenza mentale e fisica assoluta.
Per agonismo intendo una attività continua nel tempo, senza interruzioni durante la/le stagione/i. Programmata negli obiettivi e nelle fasi dell’allenamento.
La carriera di qualsiasi atleta, salvo rare eccezioni, può esprimersi in pochi anni.
Quanto non verrà fatto oggi, sarà troppo tardi provare a farlo domani e, per chi ha passione ma meno voglia, il futuro non riserverà soddisfazioni, ma solo rimpianti.
Leggevo giorni fa una intervista a Marvin Vettori, che diceva di non avere hobby. Esce con la ragazza e gli amici, ma dedica tutto il suo tempo alle mMA. 
Una predisposizione al sacrificio che l’ha portato, a 22 anni, nell’UFC.
Chiesi a Pena, che è stato da noi due volte, come fosse la California, in cui ha trascorso mesi per allenarsi.
La risposta fu: “No fun, no party, just training”.
Pena, in mesi e mesi trascorsi in California ad allenarsi non ha mai visitato nulla. Allenamento e riposo.
Tutto ciò ha un significato: lo Sport a livello agonistico alto, non ammette scorciatoie. Non credo esista una cintura bianca (nel Jiu Jitsu) che vinca un torneo come l’Europeo, ma anche di livello inferiore, che non si alleni almeno due volte al giorno.
Il tutto diventa esponenziale nelle cinture successive.
Su queste basi, ciascuno dovrebbe costruire i propri obiettivi.
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